I diamanti sono la modificazione cristallizzata del carbonio puro; poiché si sono formati, come il petrolio, in milioni di anni, sono un minerale esauribile. I cristalli del diamante possono avere la forma di un ottaedro o di un esacisottaedro, talvolta con le facce curve. Talora sulle facce dell’ottaedro si possono notare delle trigoni, ossia delle incisioni triangolari. Alcune gemmazioni possono portare a cristalli piatti a forma di triangolo smussato. Altre forme in cui si presenta sono i rombododecaedri ed i cubi; tuttavia meno rari sono i cristalli esacisottaedrici, cubici e dodecaedrici. Non mancano inoltre cristalli geminati o a simmetria tetraedrica.
Il colore è vario, così come le dimensioni dei cristalli che molto raramente superano quelle di una nocciola. Il record di grandezza per un diamante grezzo spetta al diamante Cullinan, trovato nel 1905 nella Premier Mine del Sudafrica. Perfetto nella limpidezza e nel colore, pesava 3.025 carati (605 grammi); tagliato in 105 pietre lavorate, le più grandi pesano 516,5 e 309 carati (fino al 1988 i più grandi diamanti lavorati). Attualmente il più grande diamante lavorato è il Golden Jubilee di 545,67 carati, trovato nel 1985 in Sudafrica.
I quattro fattori che determinano il valore del diamante sono le quattro “C”, dalle iniziali dei quattro termini in inglese ossia: carat (caratura, cioè peso), colour (colore), clarity (purezza) e cut (taglio):
CARAT WEIGHT (PESO)
Il carato è la misura di peso di un diamante. Un carato equivale a 200 milligrammi o 1/5 di grammo. Un carato può anche essere diviso in 100 ‘punti’, un diamante di 0,75 carati equivale ad un diamante di 75 punti.
COLOUR (COLORE)
I diamanti sono classificati in base ad una scala di colore stabilita dal Gemological Institute of America (GIA). La scala varia da D (privo di colore) a Z e in questo tratto le tonalità gialle e/o marroni variano progressivamente. Solo un osservatore esperto in condizioni di illuminazione particolari è in grado di vedere la differenza tra due livelli successivi (ex. E ed F). Comunque, molte persone con un minimo di esperienza, sono in grado di vedere la differenza fra colori che lungo la scala distano fra di loro diverse lettere (ex. E e H). I colori fancy si riferiscono alle tonalità come rosa, blu, giallo e molto raramente rosso. I color fancy non sono compresi all’interno di questa scala di colori e sono considerati estremamente rari.
CLARITY (PUREZZA)
Spesso un diamante ha imperfezioni naturali che vengono definite come impronte digitali della natura dette inclusioni, queste contribuiscono all’identificazione delle caratteristiche di un diamante, si trovano all’interno di una pietra e possono essere bianche, nere, prive di colore oppure persino rosse o verdi. La maggior parte delle inclusioni non sono visibili ad occhio nudo e possono essere viste soltanto attraverso una lente a 10 ingrandimenti. Le inclusioni sono classificate in base ad una scala di perfezione chiamata purezza.
La posizione e la quantità di questi segni di riconoscimento può influenzare il valore di un diamante.
CUT (TAGLIO)
Si riferisce agli angoli ed alle proporzioni creati da un abile tagliatore nella trasformazione di un diamante da grezzo a tagliato. Sulla base di formule matematiche un diamante ben tagliato riflette la luce interna da una faccetta all’altra, la disperde e la riflette attraverso la parte superiore della pietra con una brillantezza ed un fuoco unici. I diamanti tagliati troppo o troppo poco profondi avranno come risultato una perdita di luce attraverso i lati o il fondo che determina anche minor valore e brillantezza della pietra.
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