La varietà del Berillo nota con il termine di Smeraldo è senza dubbio la più pregiata ed apprezzata, tanto che la sua rarità e il suo valore hanno stimolato l’ingegno umano nella ricerca di sostituti artificiali.
Il berillo é un silicato di alluminio e berillio. Sovente, nelle varietà colorate, al berillio si sostituiscono (in minima parte) metalli alcalini, mentre il cromo, il ferro e, in rari casi, il vanadio possono essere vicarianti con l’alluminio. Come il rosso del Rubino e il blu dello Zaffiro non possono essere imitati da nessun altro minerale naturale, così il verde puro dello Smeraldo non può essere uguagliato da nessun altra pietra naturale trasparente.
Il colore, derivato dal cromo, può essere dal verde pallido al verde cupo-giallognolo o bluastro.
Chivor fu la prima miniera colombiana scoperta dagli Spagnoli (1545). Le gemme più belle si trovano in Colombia (cristallo verde intenso). Grande produttore di smeraldi è il Brasile e la migliore qualità si trova presso la miniera di Santa Teresina. Dopo l’America latina l’area di produzione più importante è l’Africa nello Zimbabwe, Rhodesia, Tanzania e Zambia. Buoni smeraldi arrivano dal Pakistan, dall’India e dall’Afghanistan e dalla Siberia.
La bellezza del suo colore viene valorizzata tagliando le gemme in forme quadrate o rettangolari con angoli smussati: il caratteristico profilo ottagonale del taglio comunemente detto a smeraldo, classificato nelle normative UNI come taglio a gradini. Normalmente lo smeraldo si presenta trasparente, ma può assumere anche un aspetto traslucido, quasi opaco. Si tratta, in questo caso di gemme molto incluse che perdono la loro trasparenza anche a causa di frequenti presenze di fratture interne, che gli conferiscono inoltre un’enorme fragilità.
Gli smeraldi sono infatti estremamente sensibili agli urti e alle brusche variazioni di temperatura. Da diversi anni, riproducendo in laboratorio, con tecniche sofisticate, le condizioni di crescita dei minerali naturali tramite processi di sintesi, si ottengono bellissimi campioni di smeraldo con caratteristiche simili a quelle dei naturali. Un sottile confine separa le gemme sintetiche da quelle naturali: l’origine le fa diverse. La verifica di una serie di dati tecnici ci porterà alla sua esatta identificazione ed un approfondito esame al microscopio ci permetterà di scoprirne le origini.
Con il termine spagnolo “trapiche”, che indica il cilindro del frantoio della canna da zucchero, è chiamato un particolare cristallo di smeraldo, tipicamente colombiano. Le gemme, tagliate a cabochon, ricavate da questi grezzi presentano un particolare disegno raggiato.
Altre pietre verdi, oltre al prodotto sintetico, possono essere visivamente confuse con gli smeraldi, quali tormaline, granato verde, diopside.
Varie sono lo credenze che hanno accompagnato i berilli durante il trascorrere dei secoli, in particolare si riteneva che lo smeraldo rafforzasse la vista di chiunque lo fissasse intensamente, che tenesse lontano i demoni e che curasse l’epilessia.
DATI TECNICI
FORMULA CHIMICA: Al2 Be3 Si6O18
COLORE: Verde
DUREZZA: 7,5 – 8
DENSITA’: da 2,60 a 2,90 (a seconda della provenienza)
INDICE DI RIFRAZIONE: n. Ω 1,568-1,604 n.ε 1,562-1,593
BIRIFRANGENZA: da O,005 A 0,011
CARATTERISTICHE OTTICHE: Birifrangente uniassico
PLEOCROISMO: Forte nelle varietà, intensamente colorate
FLUORESCENZA UV: da nulla a forte
SPETTRO: spesso diagnostico